Autonomia differenziata, Piemontese: "Difendiamo il principio di solidarietà e l'unità nazionale, parola agli italiani con il referendum"

“Difendiamo l’unità nazionale e esortiamo il Parlamento a fare il suo dovere dando piena funzionalità al massimo organo di garanzia costituzionale che oggi si pronuncia sul referendum abrogativo di una riforma che sfascia l’Italia e su cui gli italiani devono esprimersi liberi e informati sulle conseguenze che minano i principi di equità e solidarietà che devono essere assicurati a tutti i cittadini di tutte le Regioni, a prescindere dalla loro capacità fiscale”.

In occasione dell’audizione avanti alla delegazione della Commissione parlamentare per le questioni regionali, riunita stamattina presso la Prefettura di Bari, il vicepresidente della Regione Puglia, Raffaele Piemontese, è intervenuto per ribadire la posizione della Regione Puglia sul tema dell’autonomia differenziata e sul futuro del regionalismo italiano.

“Non possiamo accettare una riforma che mina la coesione sociale e l’unità nazionale”, ha dichiarato Piemontese, riferendosi alla legge Calderoli, oggetto del recente giudizio della Corte costituzionale. “La sentenza n. 192 del 2024, pubblicata il 5 dicembre scorso, ha già dimostrato che questa legge è inapplicabile così com’è, essendo stata svuotata di molte delle sue parti e ridefinita nei suoi presupposti. Tuttavia, resta fondamentale avviare una nuova riflessione sul processo di attuazione dell’articolo 116 della Costituzione, con un approccio più partecipato e rispettoso dei principi fondamentali del nostro ordinamento”.

Il vicepresidente ha sottolineato che la Regione Puglia è stata tra le prime a presentare ricorso diretto contro la legge, denunciandone le violazioni costituzionali. “Grazie alle nostre argomentazioni e a quelle delle altre Regioni, la Consulta ha riaffermato che il regionalismo italiano non può trasformarsi in un sistema duale, dove si scavano differenze tra una regione e l’altra, ma deve restare cooperativo e solidale”, ha aggiunto.

Piemontese ha poi affrontato uno dei temi centrali del dibattito: i livelli essenziali delle prestazioni. “La Corte ha chiarito che nessuna devoluzione di funzioni è possibile senza la preventiva definizione e il finanziamento dei LEP. Questo è un punto fermo che garantisce l’eguaglianza dei diritti civili e sociali su tutto il territorio nazionale”, ha affermato il vicepresidente della Regione Puglia.

Infine, il vicepresidente ha lanciato un appello a tutte le forze politiche: “Dobbiamo fermarci e ripartire dai principi costituzionali, costruendo un percorso che tenga insieme pluralismo e unità, senza compromettere l’eguaglianza tra i cittadini e la coesione del Paese. La Puglia continuerà a battersi per un regionalismo che non abbandoni nessuno e che rispetti i valori fondanti della nostra Repubblica”.

 

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Pubblicato il 20 gennaio 2025